2018 — Transizioni / Transiciones / Transitions

Il limen è lo spazio di indagine attorno al quale, nel corso del tempo, si è costruita la ricerca di Liminaria: inteso come soglia geografica e culturale, come confine politico, più ancora come spazio topologico che complica le nette distinzioni stabilite dalla topografia e dalla geo-politica, il concetto di limen serve da strumento critico per indagare e al contempo rinnovare il modo in cui percepiamo e concepiamo le “frontiere” tra un presunto “centro” e un cosiddetto “remoto o isolato”, riferibile in particolare alle aree rurali del Sud Italia.

Liminaria ha proposto e propone una modalità di ricerca basata sulle pratiche artistiche legate al suono, cioè sull’utilizzo delle pratiche sonore legate all’arte e, più in generale, delle pratiche di ascolto come modalità di attraversamento di questi “territori al confine” e di messa in discussione dei paradigmi narrativi dominanti che insistono sulla marginalità, residualità e ineluttabile perifericità dei territori rurali. Nella prospettiva del progetto, le pratiche sonore, attivate nell’ambito di un programma di micro-residenze con artisti provenienti da diversi continenti e contesti, servono per la messa in atto di processi di “narr-azione” del territorio, cioè di creazione di forme di racconto partecipato del territorio stesso e di analisi e potenziamento delle reti di relazioni intra- e inter-culturali che già lo animano.

Lungo questo percorso di ricerca attiva, la pratica artistica sonora si rivela un potente mezzo e metodo per oltrepassare le frontiere fisse, trascendendo il piano bidimensionale delle mappe geografiche e le presupposizioni che esso porta con sé, mettendo in discussione gli stessi confini “ecologici” dei territori, non solo in senso territoriale o geografico, ma anche “corporeo”, aprendosi a riflessioni collegate al rapporto tra essere umano e tecnologia. In questo senso lo spazio sonoro, libero da delimitazioni in senso visivo, emerge come dispositivo di riflessione, indagine e risonanza rispetto alle comunità culturali. Esso prelude alla possibilità di riconfigurare i confini proprio come spazi topologici che includono la diversità, il moltiplicarsi delle relazioni, il fluire inarrestabile di corpi ed idee, la mutazione, la trasformazione continua nelle forme della vita economica, politica, culturale. Allo stesso tempo, Liminaria aspira a portare avanti una riflessione consapevole sulle pratiche dell’ascolto come ambiente generativo e pluridimensionale, tenendo in considerazione la complessità che si genera nell’incontro tra artista/ricercatore/curatore, suono, paesaggio, territorio e corpo.

Il tema dell’edizione 2018 di Liminaria è “transizioni / transitions / transicione”: transizioni geografiche, temporali, spaziali, ma anche culturali, tra ambienti rurali ed urbani, tra differenti Sud, tra luoghi del Terzo Paesaggio, periferie e margini, tra soglie diverse di presenza, ascolto, memoria ed immaginazione. Le indagheremo insieme a quindici artisti in residenza, dieci speakers invitati, undici associazioni e gruppi di studio in rete su diversi territori. Per il suo quinto anno di esistenza, infatti, il progetto stesso si lascia attraversare da una profonda transizione, fuoriuscendo dal suo perimetro originario, cioè la microregione del Fortore beneventano, ed estendendo il suo raggio di attività a quattro aree diverse: il Molise, il Sannio/Valle del Titerno, il Cilento ed infine la Sicilia, dove l’approdo finale di questo sconfinamento sarà lo spazio suburbano della città di Palermo.